Pensieri Folli

Lun, 12 Mag 2008 11:27:16 +0200

Sport da combattimento

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Inizio oggi una serie di articoli sugli sport da combattimento poco conosciuti ma – a mio giudizio – molto interessanti.

Lo sport da combattimento e’ per definizione uno sport in cui si combatte.

Fanno parte degli sport da combattimento le arti marziali orientali e quelle occidentali (boxe)

Il neofita bolla lo sport da combattimento come violenza e lo accomuna alla rissa dimenticandosi pero’ che:
e’ un combattimento tra persone consapevoli dei rischi che corrono e che desiderano combattere, non c’e’ odio di fondo, vi sono delle regole precise che vanno seguite.

La rissa viceversa e’ un combattimento tra persone non consapevole, talvolta una delle due parti ne viene coinvolta sua malgrado, c’e’ odio, non ci sono regole da seguire.

Gli sport da combattimento vengono suddivisi in base alle regole di svolgimento: punto e stop o a round.
Nel combattimento punto e stop, l’incontro si blocca ogni qualvolta viene portato un punto valido, il torneo di karate kid insomma; viceversa nell’incontro a round l’arbitro interviene a bloccare l’incontro in caso di infrazioni o di falli il cassico incontro di boxe.

L’incontro punto e stop ha poco di marziale e di reale: una persona abituata a questi tipi di incontri difficilmente sviluppa la resistenza e i riflessi di un atleta abituato ad incontri a round.

Il CIO ha deciso di non includere nelle olimpiadi gli sport da combattimento, o dove necessario ha deciso di introdurre un regolamento ferreo per differenziare la pratica olimpica (dilettante/agonistica) da quella professionistica.

Il dibattito professionismo/agonismo ha giocato molto su questo, non a caso sport di combattimento come la boxe o il tae kwon do sono stati completamente snaturati per differenziarli dalla loro versione professionistica.

Nella boxe la vittoria viene data unicamente a chi abbia totalizzato piu’ punti, si fanno punti con pugni “chiari” che colpiscono/toccano torace (sopra la cintura) e testa; il KO e’ ammesso ma non da punti, il pugno e’ considerato chiaro se parte dalla spalla e arriva all’obiettivo.
Per i non addetti ai lavori questo vuol dire non considerare il 60% dei colpi della boxe normale e considerare unicamente i colpi che in gergo vengono detti “telegrafati” (cioe’ sono cosi’ visibili che l’avversario ha tutto il tempo di difendersi)

Nel tae kwon do la situazione e’ ancora peggio: Ko vietato, pugni che non danno punti, difesa assente,
insomma i due si avvicinano e iniziano a ballare assieme.

Per la cronaca, senza entrare nel mondo dell MMA, i combattimenti sono in genere cosi’ per i professionisti pergli agonisti

Lo sport da combattimento e’ difficile da seguire: bisogna conoscere le regole e bisogna avere lo sguardo allenato a vedere i colpi e i movimenti del corpo.

Proprio per la difficolta’ – specie per l’occidente – nel seguire un combattimento la televisione e di conseguenza gli sponsor non seguono molto il genere o lo relegano su canali a pagamento o a orari poco seguiti.

Qui di seguito un bel video di un combattimento di sanshou/sanda una pratica basata su alcune tecniche di kung fu e che permette l’utilizzo di calci pugni e prese.

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