Pensieri Folli

Mer, 14 Mag 2008 23:53:32 +0200

Percezione della realta’

Filed under: Generale — Tag:, , , — pacatoegentile @ 23:53:32

Lancio una scheggia impazzita

Che cos’e’ la realta’ ?
Tutti abbiamo visto matrix e sappiamo che, da un punto di vista soggettivo e’ cio’ che viene percepito dai nostri sensi e poi elaborato dal nostro cervello.

Questa visione pero’ e’ soggettiva e oggettiva allo stesso tempo: nel caso che l’informazione venga distorta dai nostri sensi, oppure alterata dal cervello – o nel passaggio dai sensi al cervello – noi non ce ne accorgiamo a meno che non intervenga un altro essere umano a comunicarci che quello che pensiamo essere invece non e’.

La realta’ Oggettiva non esiste, esiste solamente la realta’ macro-soggettiva quando una o piu’ persone condividono le stesse percezioni oppure semplicemente decidono che cosa hanno percepito, se estendiamo questo concetto a gruppi maggiori di persone otteniamo la percezione della realta’ del genere umano che offre un buon grado di oggettivita’ ma che non e’ la Realta’ (con la R)
Da un punto di vista scientifico questo blocco ferma la ricerca (in alcuni campi per lo meno): l’osservatore influenza l’osservato, la realta’ viene alterata semplicemente nell’attuazione della percezione, l’elettrone e’ li’ finche’ non lo cerchi, il povero gatto di schredinger non e’ ne vivo ne morto.

Nella vita di tutti giorni e’ ancora peggio: oltre alla percezione soggettiva e all’elaborazione del cervello intervengono anche altri fattori: il cervello “filtra” l’elaborazione dei sensi attraverso la nostra esperienza e i nostri preconcetti portando a risultati diversi da persona a persona.


L’immagine qui sopra ne e’ un esempio: un bambino vedra’ 9 delfini, un adulto notera’ “altro”, un religioso arrossira e correra’ a confessarsi :-).

Le nostre relazioni interpersonali sono profondamente influenzate da tutto questo; Ogni nostra azione, ogni scelta che facciamo puo’ essere “percepita” dagli altri positivamente o negativamente: ecco che un gesto di gentilezza (per alcuni) si tramuta in un’offesa (per altri) o un gesto di prepotenza viene visto come un atto di decisione. Cio’ che per un masochista e’ piacere e amore del partner per un esterno e’ violenza … ecc. ecc.

Ecco quindi che “fare del bene” assume un significato completamente soggettivo (a meno che non si voglia accettare i dogmi di una religione) e il bene per alcuni e’ il male per altri.

“Fare” o “non fare” ? Inizialmente il “non fare” appare come la soluzione migliore: tuttavia anche la non azione – in quanto scelta – e’ un’azione di per se’ e puo’ quindi essere catalogata soggettivamente in “fare del bene” o “fare del male”.

La stessa regola aurea di Gesu’ Cristo “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Matteo 7:12) e la controparte negazionale di confucio “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, assumono quindi un nuovo significato e perdono dell’infallibilita’ che gli si attribuisce; ripensiamo al masochista di cui sopra che andrebbe in giro a frustare chiunque incontri sul cammino.

Eccoci quindi nel dubbio: vorremmo fare del bene, vorremmo lasciare un bel ricordo di noi per lo meno alle persone a cui teniamo.

Una volta dentro questo tunnel l’uscita e’ una sola: essere noi stessi e fare in cio’ che crediamo, scegliere e muoversi senza esitare perche’ comunque provocheremo “danni”, che siano almeno giustificati da cio’ che siamo e non da “cio’ che dovremmo essere” o – ancora peggio – “cio’ che vorremmo che gli altri pensimo siamo”

Almeno il potenziale dolore provocato sara’ giustificato dal nostro “io sono” che e’ un diritto fondamentale di ogni persona.

buon digestivo a tutti

5 commenti

  1. Su “io sono” sono ancora combattuto. Ci starebbe un discorso di ore.

    Buon pomeriggioooo

    Commento di Pan — Gio, 15 Mag 2008 14:39:36 +0200 @ 14:39:36

  2. e’ un “io sono” nel senso materiale, ossia io esisto e sono uguale agli altri esseri umani.

    Commento di pacatoegentile — Gio, 15 Mag 2008 16:32:45 +0200 @ 16:32:45

  3. Secondo la mia modestissima opinione, passi da un concetto generale e squisitamente filosofico (la percezione della realtà e la sua oggettiva natura) a categorie etiche che sono essenzialmente antropomorfismi (il bene e il male) e con la realtà e la sua interpretazione hanno poco a che vedere, in questo senso.

    Citi correttamente Kung Futze e uno degli “anaclets” più famosi, ma potresti andare oltre ed evitare il tunnel, restando nel pensiero filosofico cinese: nel “Trattato per perfezionare la mente” (H’sing H’sing Mei – tradotto in Italia da Leonardo Arena in “Classici del buddhismo Ch’an” per Einaudi) si afferma che la via per non incorrere nell’errore e non cadere nell’illusione è evitare il pensiero duale (ovvero le contrapposizioni tipo “bene/male”, “giusto/sbagliato”, “buono/cattivo” e tutte le antinomie) e si descrive la pratica del wu wei (ovvero “agire senza agire”, che non è “fare” e neppure “non fare”) che potremmo definire, semplificando molto, una pratica di non-interferenza attiva.

    Nello stesso testo ci sono dei rimandi interessantissimi – per me almeno 🙂 – ad alcuni classici del pensiero filosofico indiano nell’originale sanscrito e nella loro traduzione cinese, come il Dhammapada e la “Sutra del diamante” e a testi fondamentali del Taoismo filosofico (da non confondere con quello magico o quello religioso) come il Lieh Tzu e lo Zhuang Tzu (liezi e zhuangzi nella traslitterazione moderna) che vengono in qualche modo armonicamente fusi.

    Se hai tempo e voglia, è una lettura molto interessante sull’argomento e la traduzione e le note sono di ottimo livello (Arena è un buon divulgatore, oltre che uno studioso di prima categoria).

    Commento di Gilgamesh — Dom, 18 Mag 2008 22:03:20 +0200 @ 22:03:20

  4. @gilgamesh:
    riguardo il primo punto sono daccordo con la tua critica ma e’ stato un passo voluto: credo che tali concetti filosofici e astratti comunque siano collegati alla quotidianita’ da cui il collegamento che, sicuramente da un punto di vista didattico e filosofico e’ una forzatura ma da quello pragmatico no.

    Per quanto riguarda le tue segnalazioni ti ringrazio e ti odio allo stesso tempo: mi hai incuriosito per cui andro’ a prenderli quanto prima alla pila di libri che ormai sta toccando il soffitto di camera che leggero’:-)

    Commento di pacatoegentile — Dom, 18 Mag 2008 22:55:05 +0200 @ 22:55:05

  5. prova la mia “realta’” poi parliamo di percezioni…

    Commento di jeng li — Mer, 21 Mag 2008 16:09:09 +0200 @ 16:09:09


RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

Blog su WordPress.com.